Burnout: la sindrome dello stress da lavoro
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Qualche settimana fa tenni una conferenza sul tema del burnout. Notai fin da subito un grande coinvolgimento da parte del pubblico. Ho deciso quindi di scrivere questo articolo, con lo scopo di informare su questo tema ancora poco conosciuto e di fornire qualche piccola strategia per migliorare il clima personale al lavoro. Se pensi che un tuo amico/a o una persona che conosci stia vivendo una situazione simile, invitalo a leggere questo articolo.
Per approfondire leggi anche l’articolo Eliminare lo stress: 5 rimedi a km zero!
Cos’è il burnout
Il termine “burn-out” deriva dall’inglese e letteralmente significa essere bruciati, esauriti, scoppiati: la definizione è nata nel mondo sportivo ed indica un abbassamento delle prestazione di un atleta, nonostante la forma fisica sia buona. L’espressione viene usata anche nel mondo lavoro per indicare il processo di deterioramento del clima, che dapprima è individuale e successivamente diventa di gruppo.
La sindrome del burnout è considerata ad oggi una vera e propria malattia professionale.
Quali sono i sintomi
Lo stress dovuto al lavoro ha caratteristiche specifiche e può essere definito come “un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore”.
La definizione parla chiaramente di commisurare le richieste dell’azienda con le capacità del lavoratore; e fin qui tutto sembrerebbe giusto. Ma se il lavoratore comincia a nutrire delle riserve personali, o riceve richieste fuori della sua misura psicologica -o tecnica- può iniziare a sentirsi incapace, sotto tono. A volte anche le relazioni con i colleghi possono diventare insostenibili… insomma, tutto il clima ne risente.
Il lavoratore colpito da burnout manifesta questi sintomi:
- nervosismo
- insonnia
- depressione
- senso di fallimento
- bassa stima di sé
- indifferenza
- isolamento
- rabbia
- risentimento
Gli effetti del burnout
Lo stress da lavoro non va sottovalutato perché ha effetti importanti sul corpo e sulla mente. Nella tabella sottostante vengono riportati i sintomi iniziali (effetti immediati) e successivamente la loro evoluzione (effetti a lungo termine), se non si lavora a delle soluzioni concrete.
PER IL TITOLARE (o il leader): meglio prevenire che curare!
Ogni datore di lavoro deve considerare molto attentamente il clima di lavoro e la salute psicologica dei propri dipendenti.
Essere un buon leader non significa saper comandare, ma saper dirigere: la differenza dov’è?
Il comandante impartisce ordini e si aspetta che vengano eseguiti; non sono ammessi rifiuti o contravvenzioni.
Chi dirige è come lo skipper di una barca: sa che deve essere lui a tenere il timone, ma si affida e delega -anche in parte- al suo staff. Sa quindi che il suo “equipaggio” deve essere in perfetta forma: il gruppo vince perché tutti hanno una possibilità di emergere e di sentirsi parte di un team.
I dipendenti sono come una “parte di un corpo” che è l’azienda: se una parte sta male, ne risente anche il resto. Tutto il corpo –così come la mente- deve essere in armonia e completezza.
Ma come si può sapere se il corpo (l’azienda) sta bene? Osservando! Chiedendo, interessandosi delle opinioni dei dipendenti… e ogni tanto sarebbe opportuno ringraziarli per il loro lavoro e la loro dedizione.
PER IL LAVORATORE: strategie di primo intervento
Se riconosci di avere uno o più sintomi tra quelli sopra descritti, potresti soffrire della sindrome da stress lavorativo. Che fare? Che soluzioni e strategie si possono adottare? Ti suggerisco alcune soluzioni efficaci, ma solo per gli effetti immediati e iniziali (qualora dovessi accusare disturbi gravi, rivolgiti al tuo medico curante):
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Ascoltati e decidi di essere la tua fonte di felicità.
Lo stress e il burnout provengono da fonti esterne unite a difficoltà di gestione interne: devi iniziare quindi a prenderti cura di te. Devi prenderti il tempo per stare bene, per stare con te stesso, con la tua famiglia e con i tuoi desideri. La formula giusta? Ogni 4 ore di lavoro devi dedicare 1 ora tutta per te (al di fuori dell’orario di lavoro, s’intende)! Quindi per 8 ore di lavoro devi trovare almeno 2 ore per te.
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Gestisci le fonti esterne.
Questo potrebbe essere più difficile, ma ti do qualche consiglio. Cerca sempre di lavorare serenamente, evita le lamentele e limita i problemi con i colleghi con cui lavori a stretto contatto: anzi migliora giorno per giorno l’empatia e la comunicazione con loro. Scoprirai che il clima di lavoro è importantissimo!
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La tua scrivania (o il tuo ufficio/luogo di lavoro) deve risplendere!
Porta in ufficio ciò che ti dà gioia e ti fa stare bene. Possono essere delle foto, un peluche di tua figlia, un ricordo piacevole di una vacanza: crea sulla tua scrivania un tuo piccolo angolo della felicità. Se possibile, dovrebbe essere rivolto verso una fonte di luce naturale (ad esempio una finestra).
Leggi anche Motivazione al lavoro: cambia colore alle tue giornate.
Se ogni giorno ti alzi e il tuo pensiero è “voglio dare il meglio e il mio lavoro mi piace!” sei sulla giusta strada.
Continui invece a riscontrare difficoltà? Contattami qui, sono a disposizione per consulenze individuali, ma anche per coaching aziendali.
“Lavora per stare bene e poi goditi la giornata!”
Michele dal Bo
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