Motivazione al lavoro: cambia colore alle tue giornate
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Ogni giorno ci alziamo. Quasi ogni giorno andiamo a lavorare. Molte ora della nostra giornata vengono utilizzate per l’azienda. La nostra vita è per il lavoro.
Eppure secondo una recente indagine riportata da SHRM (Society for Human Resource Management) risulta che circa il 30% dei lavoratori sono demotivati e di questi addirittura il 6% sono ostili, mentre un ulteriore 20% della popolazione è insoddisfatto. Dati che, se visti per intero, manifestano che circa il 50 % dei lavoratori non sono felici di andare al lavoro.
Come possiamo calcolare il valore del benessere di un lavoratore in azienda? “Per i risultati che porta all’azienda” verrebbe da rispondere. Ma… siamo sicuri che i numeri possano bastare?
Il lavoratore è una persona, un essere umano, un ragazzo o una ragazza, un uomo o una donna, magari padre o madre. Le aziende devono tenere conto, nel loro bagaglio di tempo aziendale, che i lavoratori meritano attenzione, formazione e un clima lavorativo di sostegno, oltre che produttivo.
Quando possiamo dire che un lavoro è motivante?
Innanzitutto la motivazione è una spinta pulsionale ad agire (motus = muovere) e quindi implica un lavoro di azione.
Però quando si parla di ‘clima lavorativo’ entrano in gioco diversi fattori importanti:
- Soddisfazione
- Remunerazione
- Senso di efficacia personale
- Gioco e divertimento in gruppo
Vediamo ora le potenzialità di ognuno di questi aspetti, considerando che il mancato rispetto (totale o parziale) di uno -o più- di essi comporta un inevitabile deterioramento progressivo del clima lavorativo, e di conseguenza un calo della produttività:
Soddisfazione
La soddisfazione è il risultato di una buona motivazione. Il lavoratore motivato sarà soddisfatto di alzarsi alla mattina, mentre la sera -anche se stanco- tornerà a casa pieno di nuove energie e idee. Un dipendente motivato avrà un atteggiamento propositivo e grazie a lui l’azienda potrà determinare nuove spinte dinamiche e innovative.
Gli effetti di questa espressione proattiva si moltiplicano se al lavoro troviamo un’intera squadra motivata: le singole figure interagendo in maniera sinergica daranno vita ad un’azienda viva, per la quale saranno disposte a qualsiasi impresa e sacrificio.
Remunerazione
La remunerazione è il concetto di guadagno. Ogni ora spesa per lavorare porta ad avere un ritorno economico. Il ritorno economico deve corrispondere alla fatica e all’impegno dato dal lavoratore e dai risultati conseguiti per l’azienda.
Importante diventa il concetto stesso di remunerazione, che significa avere una ricompensa per un servizio o un beneficio dato all’azienda. Quanto deve essere la retribuzione?
L’Articolo 36 della Costituzione Italiana parla chiaro:
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa…
… Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.”
Sembrano frasi scontate, eppure… quante volte vengono disattese?? Le metterei incorniciate in tutte le aziende, come un monito ‘alla Dante’, per capirci.
In questo articolo c’è tutto il significato di remunerazione perché non è un concetto solo quantitativo (ovvero il compenso espresso in soldi) ma anche qualitativo, ovvero deve garantire “a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Quindi il lavoratore è un essere umano che dopo il lavoro ha anche una famiglia, o anche fosse single ha degli amici, del tempo libero.
E non si può rinunciare!
Senso di efficacia personale
Il senso di efficacia personale è la netta sensazione interiore di valere e di mettere in campo competenze e abilità riconosciute al lavoratore. Il lavoratore deve essere competente per il suo lavoro e quindi curioso di avere una formazione continua e di qualità; deve sentirsi pienamente soddisfatto di esprimere un suo giudizio lavorativo, tecnico e creativo perché ha delle abilità e conoscenze che possono far crescere tutti.
Leggi anche Burnout: la sindrome dello stress da lavoro.
Gioco e il divertimento in gruppo
Parlare di ‘gioco e divertimento’ potrebbe sembrare fuori luogo, parlando di lavoro in azienda. Invece è lo stimolo motivazionale più forte che un manager veramente serio e preparato potrebbe avere per far crescere la sua azienda.
I bambini giocano e imparano a confrontarsi con le regole, gli amici e gli adulti; trasportando questa immagine nel mondo lavorativo intendo affermare che il lavoratore si confronterà con le regole dell’azienda, con i colleghi di lavoro e con i propri superiori e capi.
I bambini crescono nel gioco e aumentano così le competenze; altrettanto i lavoratori possono diventare bravi, migliorare sempre e crescere in azienda con il valore aggiunto di creare un clima lavorativo piacevole e sano.
Sano significa anche competitivo, costruendo una serie di relazioni, di ricompense e obiettivi condivisi. In termini sociali: creare una rete di lavoro che possa dare beneficio a tutti.
Un esercizio per te: il colore al lavoro
Dopo questa lunga –ma necessaria- introduzione, veniamo al pratico!
Come già proposto negli altri due articoli motivazionali (Motivazione: il coach che non sapevi di avere e Motivazione e sport: volere è potere) anche stavolta voglio darti un aiuto concreto: scarica il pdf e stampalo. È un percorso da seguire per migliorare la tua motivazione personale al lavoro… e non solo!
Si tratta di una “settimana personale motivazionale”: come in un’agenda aziendale troverai scritti i giorni della settimana e le ore. Ti chiedo di fare mente locale, prenditi un momento solo tuo, senza distrazioni, e con calma scrivi sul foglio la tua settimana lavorativa. Usa tutti i colori che vuoi tranne il nero e il giallo.
Indica con un colore le ore di lavoro e dove lavori (se hai più sedi scrivile nelle ore), poi con un altro colore indica il tempo di percorrenza per andare al lavoro.
Bene, davanti hai la tua settimana lavorativa. Ora scegli altri colori e segna il tuo tempo per la famiglia, per te stesso e anche per gli hobby. Segna tutto con colori diversi e riporta nella didascalia sotto a che cosa corrispondono.
Se hai fatto tutto bene dovresti avere un puzzle di colori.
Lascialo sedimentare una notte.
Poi riaprilo e cerca di capire che tipo di impegno ma -soprattutto- che carico motivazionale hai; per farlo utilizza la colonnina sulla destra dei giorni. Indica se sono attività per te pesanti e demotivanti (colora di nero) o se sono invece stimolanti e vivaci (colora di giallo).
Adesso hai davanti il quadro della tua settimana motivazionale.
Ora non ti resta che cambiare le parti in nero con un colore più solare e bello.
Meriti di avere il sole nella tua settimana e non il buio!
Ti lascio con tre citazioni:
“Pensa, credi, sogna e osa.”
Walt Disney
– Luke Skywalker: “Bene, ci proverò.”
– Yoda: “No! Non provarci. O lo fai o non lo fai. Non esiste la prova.”
(dal film Star Wars)
“Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane.”
Henry Ford
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